Il bello del lavorare nel restauro strutturale č di incontrare tecniche costruttive diverse, nel poterne tracciare le evoluzioni nel tempo, nello stupirsi di certe soluzioni che oggi parrebbero assurde. La norma impone di dover conoscere a fondo la struttura prima di intervenire, attraverso studi di archivio, prove sui materiali, saggi distruttivi e non. Qualche volta queste operazioni sono anche divertenti.
Avendo avuto occasione di intervenire su edifici in cemento armato storici nella cittā di Bari, gli ingegneri si sono imbattuti in veri e propri prototipi e sperimentazioni costruttive.
Il Teatro Margherita, tra le prime costruzioni in cemento armato della cittā e in assoluto la prima nel mare, costruito nel 1914, presenta pilastri privi di staffe la cui funzione č parzialmente svolta da legature ad x fra i ferri longitudinali. Le travi hanno ferri lisci e staffe ad uncino.
Il Viadotto di Corso Italia, edificato negli anni 1914-1915, presenta dei ferri di armatura a mezza luna, in luogo del classico tondino circolare. Per valutarne il contributo, č stato necessario calcolarne l'area equivalente, avendone realizzato un calco in argilla, per equipararlo a dei tondini moderni.
Manifattura dei Tabacchi (1908-1912) presenta estesi solai su colonnine e travi di ghisa.
Alla facoltā di Giurisprudenza, in strutture del 1968-1970, ci sono ferri con sezione a quadrifoglio, e sui lati, cominciano ad apparire i ringrossi dell'aderenza migliorata.
Gli ingegneri studiano le strutture, le verificano, le adeguano o le migliorano, secondo i casi. Poi ogni tanto alzano la testa dai calcoli e sussurrano "Eppure sta lā".
© - Adjectives - BDF communication - 2025 - Privacy Policy